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Psicologia

Tecnica delle 5 domande: ecco come insegnare ai bambini a gestire la rabbia

Per i genitori è esperienza comune: a volte i figli si arrabbiano in maniera incontrollabile e allora è il caos. Come gli adulti, anche i piccoli possono arrabbiarsi, ma a differenza degli adulti non sono fisiologicamente capaci di gestire la rabbia.

fonte foto

 

Certo, esistono anche degli adulti incapaci di gestire gli accessi d’ira, ma naturalmente coi bambini non si può adottare lo stesso approccio che può funzionare coi grandi.

Con i più piccoli può rivelarsi utile provare un giochino a domande e risposte che in fondo non è altro che un trucchetto psicologico per indurli a più miti consigli e soprattutto a prendere consapevolezza di se stessi.

Vediamo in che cosa consiste.

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Si tratta in sostanza di una serie di domande che potete rivolgere al bambino per disinnescare la sua rabbia.

 

La prima è: cos’è la rabbia? Si tratta di una domanda meno semplice di quel che appare e costringerà il bambino a guardarsi dentro per tentare di dare un nome a quello che prova. Riconoscere i propri sentimenti è infatti il primo passo per riuscire a dominarli.

La seconda domanda è: che cosa mi fa arrabbiare? Qui vogliamo indurre il bambino a “catalogare” in qualche modo le situazioni che lo fanno imbestialire, così che magari possa evitarle o comunque riconoscerle.

fonte foto

 

La terza è: cosa noto nel mio corpo quando mi arrabbio? Qui si tratta di indurre il bambino a riconoscere che cosa cambia nel suo corpo quando è in procinto di arrabbiarsi. È chiaro che trattandosi di un bambino non è garantito che sapendo riconoscere i sintomi possa fare qualcosa per trattenersi, ma, come detto sopra, queste domande sono soprattutto un gioco per indurre piano piano il bambino a prendere confidenza con le proprie emozioni.

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La quarta domanda è: cosa faccio quando mi arrabbio? Perché un conto sono le emozioni e un altro sono i comportamenti concreti. Gli adulti in genere sanno tenere distinti i due piani, mentre i bambini devono imparare a capire che si tratta appunto di due cose distinte: devono imparare, in altre parole, che un’emozione negativa non li obbliga a comportarsi di conseguenza.

La quinta domanda è infine di ordine pratico: cosa posso fare quando sono arrabbiato? Un trucco molto semplice è insegnare al bambino ad allontanarsi e a trovare un posto in cui possa stare da solo, quando diventa preda di un accesso di rabbia, così che questa possa sbollire senza provocare danni.

Adriano

Lettore onnivoro e disordinato. Giornalista di cronaca locale e di tutto un po'. Scrivere è come una droga, ma almeno per quello non ti arrestano.

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Adriano
Tags: psicologia

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