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A tenore del dizionario della lingua italiana Treccani l’invidia è un “sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede tale bene o qualità…”.

Com’è facile capire, si tratta di un sentimento che non è facile né da provare né da subire. È una umanissima mala disposizione d’animo che avvelena la vita propria e rende amara, talvolta, anche quella degli altri.

Per la teologia cattolica, che s’intende di debolezze umane, rientra tra i vizi o peccati capitali, quelli che possono dannare l’anima per l’eternità. Dante, dal canto suo, punisce i sette vizi capitali nell’Inferno (cerchi II-V) e li purga nelle sette cornici del Purgatorio; quelle degli invidiosi sono anime che possono essere salvate, previa debita espiazione.

Dal punto di vista psicologico, l’invidia è un sentimento non facile da reprimere, perché trova la sua radice nel bisogno che tutti abbiamo di essere riconosciuti come persone degne di valore e considerazione.

Quando manca questo riconoscimento sociale, l’immagine che la persona ha di se stessa soffre e la sofferenza si traduce spesso in malanimo nei confronti del prossimo, soprattutto e ovviamente nei confronti di quelle persone che possiedono le qualità che mancano a noi.

Come s’è detto, non è piacevole avere intorno persone invidiose, anche perché l’invidia si può tradurre in comportamenti concreti volti a provocare danno alla persona invidiata.

Ecco perché qui di seguito ti indichiamo cinque segni che ti possono aiutare a riconoscere una persona invidiosa.

Uno. Si finge amica di tutti, ma in realtà non lo è di nessuno.

Due. Spesso tradisce i suoi veri sentimenti facendo ricorso al sarcasmo: battutine velenose con le quali non riesce a nascondere quel che pensa davvero.

Tre. Si mette sempre a paragone con le altre persone. Sfida gli altri per riuscire a dimostrare al mondo la propria (vera o presunta) superiorità.

Quattro. Punta il dito contro ogni errore altrui. Ha bisogno di sentirsi superiore, quindi non può fare a meno di censurare gli errori altrui.

Cinque. Esprime le sue opinioni senza né discernimento né tatto. Spesso le sue parole fanno male.