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Uno studio britannico confronta i tempi di degradazione di alcuni tipi di plastiche, purtroppo nessuno di questi sacchetti si è dimostrato eco-friendly.

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Per arginare il grave problema dei sacchetti di plastica abbandonati nell’ambiente, molti Paesi hanno imposto, attraverso delle normative, le buste in bioplastiche, che si presuppone dovrebbero avere un’impronta minore sugli ecosistemi. Purtroppo però uno studio pubblicato su Environmental Science and Technology dimostra il contrario. Infatti hanno dimostrato che persino i sacchetti biodegradabili conservano una struttura pressoché intatta anche dopo tre anni dal loro abbandono in natura.

Inutile dire che nulla rimane nell’ambiente così tanto quanto i sacchetti in polietilene – le vecchie buste per la spesa, per intenderci, che impiegano 20 anni solo per perdere il colore e impiegano secoli a decomporsi. Lo studio condotto dai ricercatori dell’Istituto di Biologia e Scienze Marine della University of Plymouth (UK) afferma che che nessun materiale ecologico si degrada in egual modo in habitat diversi, infatti alcuni tipi di plastica si degradano più facilmente in mare, alcuni nella terra ed altri all’aria aperta. Comunque la migliore delle soluzioni sarebbe quella di non lasciare con leggerezza la plastica nell’ambiente, anche se biodegradabile.

Quindi ribadiamo il concetto: UNA VERA SOLUZIONE, NON ESISTE. Il concetto essenziale è che non esistono materiali che scompaiono magicamente! La cosa importante e fondamentale è che i sacchetti devono essere riciclati nella maniera corretta, perché chi abbandona la plastica nell’ambiente sta irrimediabilmente inquinando il Pianeta. Quindi come già scritto precedentemente in questo articolo, persino i sacchetti compostabili, che dovrebbero decomporsi in tempi veloci, hanno bisogno di umidità, microbi, ossigeno e calore, ma sopratutto di tempo per svanire.