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Secondo una ricerca dell’università di Manchester il rapporto tra umore e colore è sempre collegato. Grigio, giallo e blu erano le opzioni possibili. Chi sta male di solito predilige i toni freddi, mentre chi è sereno, opta per quelli più caldi. Si è scoperto che questo tipo di comunicazione silente, può essere la chiave per la diagnosi di alcune possibili malattie.

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Se siete tristi e depressi il vostro colore è il grigio, mentre se vi sentite allegri e in forma il colore è il giallo. Uno studio pubblicato sulla rivista medica (BMC Medical Research Methodology) ci dice che i colori che di solito scegliamo, possono rivelarsi uno specchio del nostro umore, insomma i nostri pensieri e le emozioni sarebbero “colorate” e ci sarebbe un preciso collegamento tra il nostro stato psichico e le possibilità offerte dalla scala cromatica.

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La ricerca è stata guidata da Peter Whorwell della University Hospital South Manchester: “Studiare e saperne di più sui colori è un modo come un altro per misurare i vari livelli di ansia e depressione, che prescinde però dal linguaggio”. consideriamolo un metodo di analisi più istintivo, perché è basato su delle associazioni mentali/psichiche immediate: ecco perché molti scienziati confermano e sottolineano, l’utilità di questo metodo per diagnosticare alcune patologie in bambini e pazienti che hanno difficoltà nel comunicare.

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L’unione tra colori e stato d’animo fa parte da sempre del nostro patrimonio culturale, tanto che per riferirci ai nostri stati emotivi spesso usiamo i colori, per esempio: essere verde d’invidia, nero di rabbia, rosso dalla vergogna, sono alcuni modi di dire che uniscono saggezza popolare e verità della scienza ed è proprio per approfondire su quest’ultimo aspetto che i ricercatori inglesi si sono messi a studiare la ruota cromatica dei colori, sottoponendo in esame individui in parte sani e in parte depressi o con seri problemi di ansia.

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Gli studiosi, hanno sottoposto 105 adulti sani, 110 ansiosi e 108 depressi davanti ad una scala cromatica composta da 38 opzioni e basata sui colori rosso, arancione, verde, porpora, blu, giallo, rosa, marrone, nero, bianco e grigio. I colori sono stati inseriti su una ruota e ad ogni individuo è stato chiesto di che tonalità vedesse il proprio stato mentale più ricorrente. Il risultato è stato che i depressi hanno scelto una scala di grigi, le persone più serene, la scala del giallo. Tra i colori freddi più scelti il “blu 27“, che è leggermente più scuro di quello tradizionale, mentre il “giallo 14” ha spopolato tra coloro che non hanno particolari problemi di umore..

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Nella 2° parte della ricerca è stato chiesto a 204 individui sani di suddividere i colori in negativi, positivi e neutrali, e di indicare quelli preferiti. Solo il 39% ha associato il proprio umore a un colore e solo il 20% ha optato – ancora una volta – per il “giallo 14“. Soltanto il 10% delle persone “sane” ha descritto col grigio il proprio umore, e questo secondo gli studiosi dipende dal fatto che il nostro cervello associa all’istante lo stato a un settore della scala cromatica, comunicandolo all’esterno attraverso i colori.

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“Ciò che è davvero interessante – ha spiegato Whorwell – è che pur avendo associato le tonalità al nostro umore, uno studio vero e approfondito su questo rapporto non è stato mai fatto”. Lo scienziato ha anche ribadito l’importanza delle sfumature: infatti un blu più luminoso ad esempio, dovrebbe indicare una scelta molto diversa rispetto al blu scuro. Continua Whorwell  “Attualmente sto lavorando su pazienti con la sindrome dell’intestino irritabile, quindi dei soggetti molto ansiosi. Spero molto che la ruota dei colori possa servirgli per capire la loro risposta ai trattamenti psicologici: infatti ci sono dei casi in cui le parole non servono e i metodi (non-verbali) sono molto più efficaci”. secondo lo studioso: Possiamo tranquillamente affermare che con i colori potremmo curare molti tipi di malattie. “La scienza ha in mano un nuovo strumento di gioco e di ricerca”- conclude Whorwell – tutto sta ora a scovarne le infinite possibilità nell’applicarle.”.

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La cromoterapia esiste già ed è un metodo alternativo che usa i colori per curare alcune malattie. L’utilizzo è normalmente regolato da principi analoghi a quelli che ci portano a scegliere il colore di un vestito o la tonalità delle mura di casa, in modo da favorire o allontanare un certo tipo di stato d’animo. Secondo questo metodo di medicina, i colori aiuterebbero il nostro organismo e la psiche a ritrovare il normale equilibrio e avrebbero effetti fisici e psichici in grado di stimolare il corpo e calmare i suoi disturbi. Nessuna pratica cromoterapica però ha mai superato uno studio clinico controllato, che consenta cioè di verificarne l’effettiva efficacia, e spesso gli episodi di guarigione sono stati associati all’effetto placebo.