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Con le estati sempre più calde ed afose, le persone che soffrono in modo particolare le alte temperature non hanno altra alternativa che accendere l’aria condizionata. In realtà questa è una pratica alquanto contraddittoria e nociva, dal momento che tali strumenti producono da una parte aria fresca, dall’altra calore, il quale viene espulso all’esterno e contribuisce ulteriormente all’aumento delle temperature. Insomma, sembra non esserci soluzione.

Questo è sicuramente il dilemma di chi vive nei paesi ricchi, dove per l’appunto le persone “normali” possono permettersi un condizionatore. Ciò non vuol dire però che le altre popolazioni, quelle più povere e meno tecnologiche, muoiano asfissiate dall’opprimente afa. In effetti dovremmo chiederci: come fanno nei paesi poveri (che tra l’altro sono anche più caldi) a combattere il suddetto problema? La risposta è: sfruttando semplici leggi della fisica, attraverso le quali è possibile costruire un “condizionatore” senza elettricità.

Il meccanismo talmente semplice da richiedere una tavola di legno sottile forata e un po’ di bottiglie di plastica.

Quando vogliamo espellere aria fredda dalla bocca, avviciniamo tra di loro le labbra, come a volerle chiudere, lasciando che l’aria passi attraverso uno spazio molto ridotto (ad esempio, quando soffiamo). Se aprissimo la bocca, l’aria che fuoriesce sarebbe più calda. Questo è il principio della fisica alla base di questo progetto.

Ciò che ci serve, come accennato, è una tavola di legno forata. Il diametro dei fori dipenderà dalla bocca delle bottiglie che, appunto, dovranno essere inserite e fissate nei detti fori. La parte inferiore delle bottiglie dovrà essere tagliata.

Terminata questa costruzione, la tavola con le bottiglie dovrà andare a coprire la finestra sul lato esterno della casa. Fissando un paio di ganci o chiodi al muro, la tavola potrà essere facilmente appesa e rimossa in pochi secondi.

Il meccanismo di raffreddamento dell’aria funzionerà perfettamente, riducendo di vari gradi la temperature interna senza servirsi dell’elettricità né di dispositivi tecnologici. Come si può osservare dallo schema, passando attraverso il lato stretto della bottiglia, l’aria si rinfrescherà per lo stesso principio utilizzato comunemente da tutti noi, quando soffiamo.

L’idea di tale sistema è dovuta a Grey Dhaka, un inventore del Bangladesh incaricato proprio di trovare una soluzione alla calura opprimente dei paesi poveri. Oltre all’importante traguardo raggiunto da Dhaka, l’inventore bengalese ha ricevuto inoltre riconoscimenti internazionali per la sua creatività.