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Sta sconvolgendo l’Olanda e, possiamo dirlo, il mondo intero, il caso di eutanasia di Noa Pothoven.
La ragazza olandese diciassettenne, ha chiesto ed ottenuto di poter usufruire della “dolce morte” perché non riusciva più a vivere. I problemi psichici sono insorti dopo ripetuti stupri subiti negli anni scorsi.
L’eutanasia a cui si è sottoposta Noa Pothoven sta scuotendo il mondo, principalmente per la giovanissima età della ragazza ed anche per la natura della sua malattia. Dopo essere stata vittima di violenze sessuali a partire dall’età di 11 anni, la giovane aveva cominciato a soffrire di depressione, anoressia e stress post traumatico. Per questo motivo ha chiesto ed ottenuto l’eutanasia. E’ morta Domenica scorsa a casa sua, assistita da medici, nella città di Arnhem.
Un caso che scuote profondamente le coscienze.
Noa Pothoven, qualche tempo fa, aveva raccontato la sua brevissima ed infelice vita in una autobiografia intitolata Winnen of leren (Vincere o imparare).
Recentemente inoltre, la ragazza aveva affidato ai social i suoi pensieri, esternando anche di aver preso la decisione irrevocabile di voler morire. Stando alle sue dichiarazioni, il disagio provato era talmente forte da impedirle di voler continuare a vivere.
“Un triste ultimo post, ho pensato a lungo se lo avrei dovuto condividere qui, ma alla fine ho scelto di farlo” scrive. “Vado dritta al punto: entro massimo 10 giorni morirò. Dopo anni di lotte, la lotta è finita. Ho smesso di mangiare e di bere e dopo difficili confronti è stato deciso che potrò morire perché la mia sofferenza è insopportabile”,
E poi: “Sono seguita, non ho dolore e trascorro tutto il giorno con la mia famiglia (sono nel salotto di casa mia in un letto di ospedale). Sto salutando le persone più importanti della mia vita”.
Come era inevitabile che fosse, questo caso di eutanasia ha sollevato un gran polverone.
Pur rispettando una decisione presa in piena consapevolezza dalla ragazza infatti, molti, anche specialisti, ritengono che il caso sia stato trattato in maniera non adeguata. Noa era giovanissima e la sua patologia, stando a quanto affermato da eminenti psichiatri, può essere trattata in vari modi.
Ci sono terapie farmacologiche all’avanguardia e strategie efficaci anche in caso di malattie psichiche molto gravi.
Insomma, le strade da percorrere, secondo alcuni, potevano essere diverse.
Fa male dover constatare che, purtroppo, per Noa non ci sia stato nulla da fare.
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