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Ecco 6 segreti dell’arte svelati dalla scienza. Interessante!

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Goya e la politica. Nel 1823 Francisco Goya dipinse il ritratto di Don Ramon Satue, un giudice della Corte suprema spagnola.

Sotto il ritratto, però, svelato dai raggi x, ci sarebbe un soggetto un po’ più imbarazzante. Si tratta del ritratto di un generale francese, realizzato tra il 1809 e il 1813, quando Napoleone nominò re di Spagna il fratello. Goya avrebbe cancellato il ritratto “per motivi politici”: i francesi si erano ritirati dalla penisola e non era molto salutare essere associati al vecchio regime. Il suo segreto è rimasto nascosto per ben due secoli.

Caravaggio segreto. Nel 2009, una riflettografia multispettrale eseguita sul «Bacco» alla Galleria degli Uffizi a Firenze ha portato a individuare una figura umana riflessa sulla brocca di vetro in basso a sinistra. Secondo alcuni sarebbe un autoritratto del Merisi.

Picasso e l’uomo nella stanza blu. Picasso dipinse “La stanza blu” nel 1901. Esaminando il quadro con gli infrarossi, sotto l’immagine superficiale è apparso un uomo misterioso con indosso una cravatta a farfalla. La spiegazione è semplice: ai tempi Picasso era povero in canna e spesso riusava tele già dipinte, perché non aveva i soldi per comprarne di nuove. La storia dell’arte è piena di tele ridipinte e oggi riusciamo a scoprirlo grazie alle ai raggi x o agli infrarossi.

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I fluidi di Van Gogh. Secondo la studiosa Natalya St. Clair nel suo “La notte stellata” Van Goghsarebbe riuscito a rappresentare uno dei concetti più difficili in assoluto che la natura abbia mai offerto all’uomo: il flusso turbolento nella dinamica dei fluidi. Un concetto estremamente arduo da spiegare con la matematica, ma evidentemente non così difficile con l’arte.

La Primavera e la botanica. La Primavera di Sandro Botticelli mette in mostra un segreto in piena vista: l’attenzione maniacale di Botticelli per i particolari, soprattutto per i fiori. Nel suo dipinto più famoso i botanici sono riusciti a identificare oltre 500 specie diverse di piante e 190 specie di fiori.

Gli autoritratti di Rembrandt. Ne dipinse centinaia, tutti molto precisi e realistici. Secondo il pittore inglese Francis O’Neill, per realizzarli Rembrandt avrebbe adoperato un sofisticato sistema di specchi che permetteva di proiettare la sua immagine su una superficie su cui potevano essere tracciati dei contorni. Questo, tra l’altro, perché nell’Olanda del Seicento si costruivano i migliori specchi disponibili sul mercato. Non tutti però sono d’accordo con questa teoria: per la maggior parte degli Rembrandt era semplicemente molto bravo a dipingere a mano libera.

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