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Un nipote cambia la tua vita: anche se non è tuo figlio è comunque parte di te

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Un figlio ti cambia la vita, poco ma sicuro. Una volta genitore, lo sei per sempre.
Ecco, un nipote non avrà proprio lo stesso impatto sulla vita della zia o dello zio, ma poco ci manca.

Potremmo dire che anche la zia o lo zio lo sono per sempre, ma in più (o in meno, fate voi) hanno il vantaggio di non doversi sobbarcare la responsabilità di tirare su un pargolo, con relativi ingenti oneri e (improbabili) onori.

Si potrebbe affermare, in altre parole, che lo status di zia o zio sia di pura gioia, nel senso che gli zii possono godere del vantaggio di approfittare della parte migliore di un bambino senza doversi occupare anche di cose noiose e antipatiche come la disciplina e le punizioni. O almeno non come i genitori.

Insomma, gli zii possono viziare i nipoti, ma non hanno l’obbligo di educarli.
Sono molti i modi in cui un nipote può cambiare in meglio la vita della zia o dello zio.

 

In primo luogo la ziitudine, se ci passate il neologismo, rafforza il legame coi fratelli nonché genitori dell’amato nipote.

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Quando arriva un nuovo membro della famiglia, tutti gli si stringono attorno e questo rafforza il legame tra fratelli, che di solito è già solido di per sé. Ci si gode la presenza del bimbo e si dà una mano al fratello o alla sorella, di solito sfiniti da tutte le incombenze che un lattante porta con sé.

In secondo luogo, diventare zia o zio risveglia il bambino che è dentro ciascuno di noi. Gli occhi di nostro nipote vedono il mondo con assoluta meraviglia e possono aiutare anche noi a guardarlo con un’attitudine meno cinica e più aperta al nuovo e al sorprendente. E poi, vuoi mettere la felicità di poter giocare di nuovo come bambini senza essere presi per deficienti?

In terzo luogo, non vi mancherà certo l’occasione per scambiare foto del pargolo con le vostre amiche o amici: lo smartphone vi si riempirà di istantanee in men che non si dica. Saranno ricordi bellissimi di qui a qualche anno.

In quarto luogo, il potere di un nome. La prima volta che vi sentirete chiamare “zia” o “zio”, vi sentirete sciogliere dentro.

Non è come essere chiamati “babbo” o “mamma”, certo che no, ma la consapevolezza che d’ora in poi si vivrà anche per quel nuovo essere umano che ci vuol bene è comunque impagabile.

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