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Sindrome del cuore spezzato: ha sintomi simili all’infarto e può provocarla la tristezza e lo stress.

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Ogni tanto si sente dire che una persona è morta di “crepacuore”. Si tratta di un’espressione popolare e molto poco scientifica, ma sempre più studi sembrano confermare che è vero, si può morire davvero di crepacuore.

Gli studi di cui sopra mostrano sempre più, infatti, quanto lo stato d’animo di una persona possa influire sul suo stato di salute fisica.

È noto da tempo ormai che le crisi di panico, ad esempio, possono provocare sintomi molto simili a un infarto, ma adesso nella pratica clinica è stata individuata un’altra condizione piuttosto seria e che è stata chiamata “sindrome del cuore spezzato”. Si tratta di attacco doloroso se possibile ancora più intenso di un attacco di panico, il che fa capire bene che non è affatto da sottovalutare, anzi.

Di solito gli eventi che danno luogo a questa sindrome sono lo stress, uno shock, un trauma (per esempio un grave incidente automobilistico) o anche un grande dolore improvviso, come ad esempio quello per la perdita di una persona cara.

Vediamo quali sono i segni con cui si annuncia.

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Va avvertito che questa sindrome è anche conosciuta come “cardiomiopatia di Takosubo”. Consiste in un vera e propria défaillance temporanea del muscolo del cuore, che si può indebolire di colpo e drammaticamente.

I sintomi sono quelli di un infarto: forti dolori al petto, battito irregolare, dispnea, pressione bassa, sensazione di svenimento. Durante questi episodi non viene pompato abbastanza sangue nei tessuti e nei casi più seri ci può essere un principio di arresto cardiaco.

Tutto ciò pare sia dovuto al fatto che in situazioni di stress l’organismo produce adrenalina e ormoni come il cortisolo. In alcuni soggetti questo improvviso innalzamento dei livelli di queste sostanze determina una crisi delle cellule cardiache.

Nella maggior parte dei casi la cardiomiopatia di Takosubo non causa danni permanenti, il che non toglie che debba essere affrontata con molta serietà.

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