Quanta acqua al giorno bevete? In media, una persona dovrebbe bere almeno un’intera bottiglia d’acqua. Se consideriamo che le famiglie sono composte mediamente da quattro persone, nel giro di uno o due giorni riusciremo ad avere a nostra disposizione la quantità di bottiglie giusta per mettere in pratica questo lavoretto dal risultato davvero bello, artigianale.

Per il progetto di oggi, come anticipato, serviranno delle bottiglie in plastica da 1.5 litri (quelle da 2 litri presentano solitamente una forma diversa e non adatta a questo scopo). Colla a caldo, forbici, taglierino, bastoncini profumati e pochi altri strumenti possiamo vedere nel tutorial.

Vi consigliamo di dare un’occhiata fin da subito al risultato finale, andando alla fine del video, per capire di cosa stiamo parlando! Verranno fuori degli oggetti decorativi graziosi, e in più – grazie ai bastoncini profumati che si trovano a meno di un euro – oltre ad abbellire la casa emetteranno anche un profumo delizioso.

Realizzarli non è difficile ma necessita un po’ di tempo. È uno dei quei lavoretti da iniziare quando si ha del tempo libero a disposizione per sedersi e fare tutto con calma. A seconda del numero di fiori da creare, dovremo infatti ritagliare un po’ di petali dalla plastica delle bottiglie.

Non avrebbe senso realizzare un unico fiore, quindi dobbiamo armarci di pazienta e ritagliare i petali necessari alla creazione di un piccolo bouquet. Una volta eseguito questo lavoro, il resto dei passaggi saranno piuttosto rilassanti.

Prima di tutto si procede alla colorazione dei petali (nel tutorial vedremo come ottenere un risultato perfetto). Quindi, dopo un’attesa che sembrerà infinita, inizieremo a fissare i petali su una base fornita dalla stessa bottiglia di plastica. L’ultimo passaggio sarà quello di applicare i fiori ai loro steli profumati, per poi addobbarli con dei nastrini o altri elementi decorativi preferiti.

Ed eccovi ancora molti modi per realizzare dei fiori splendidi… e come dice un vecchio proverbio…

Le vie delle bottiglie sono infinite!… Pardon “del signore”.