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Prendi un cucchiaio di riso e accendi… Ecco come puoi scoprire qualcosa di veramente dannoso per la tua salute

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La Cina è il più grande produttore al mondo di riso. Oltre 200 milioni di tonnellate vengono raccolte ogni anno per poi finire nei supermercati di tutto il mondo, oltre che sulle tavole cinesi, dove se ne mangia in grandi quantità.

Il riso cinese e più in generale i prodotti provenienti dalla Cina devono essere consumati ed utilizzati con cautela: le norme interne che regolano i controlli sanitari e l’uso di pesticidi e altri prodotti chimici sono molto diverse da quelle europee, sebbene anche nel nostro continente ci sia ancora spazio per il miglioramento e la tutela della salute.

Durante la coltivazione, il riso destinato all’esportazione internazionale viene trattato con pesticidi e sostanze potenzialmente tossiche. Secondo una relazione del Korean Times, il riso cinese verrebbe prodotto in modo completamente artificiale, miscelando amido di patata con resina epossidica e poi conferendogli la forma “naturale”.

Per rendere l’idea della pericolosità di tale prodotto, tre porzioni di questo finto riso contengono circa la quantità di resina di un sacchetto di plastica. Spaventoso.

Ci sono alcuni metodi per verificare la genuinità del riso, da poter eseguire a casa.

Il test dell’acqua

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Mettiamo un cucchiaio colmo di riso in un contenitore di acqua fredda e mescoliamo energicamente. Se il riso finisce sul fondo vuol dire è naturale, se invece i chicchi galleggiano sulla superficie dell’acqua è consigliabile fare ulteriori controlli.

Il test del fuoco

Proviamo ad accendere il riso e valutiamone la bontà dall’odore emesso. Inoltre, se i chicchi prendono fuoco immediatamente, potrebbe essere dovuto alla presenza di sostanze chimiche. In questo caso valutiamo bene l’odore: in caso di aroma artificiale, chimico e plastico, evitiamo di mangiarlo.

Il test del mortaio

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Il riso naturale, se polverizzato in un mortaio o in un mixer, produce una farina bianca. Se notiamo che questa farina va su una tonalità giallastra, potrebbe essere sintomo della presenza di sostanze chimiche.

Il test della muffa

Ogni prodotto naturale, se non conservato bene oppure se conservato troppo a lungo, produce della muffa. Mettiamo del riso in un contenitore e mettiamo quest’ultimo in un luogo caldo, entro qualche giorno dovrebbe cominciare a produrre muffa. Se dopo diversi giorni ciò non accade, dovremmo mettere in dubbio la sua genuinità.


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