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Parcheggia la sua macchina in malo modo e i dipendenti del supermercato si vendicano

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A volte il karma è istantaneo, soprattutto se il colpevole la fa talmente grossa da attirarsi l’antipatia e la “vendetta” immediata di quanti lo circondano.

È quello che è successo in un supermercato argentino, dove un tale, non sapendo dove diavolo parcheggiare la macchina, ha pensato bene di lasciarla nello spazio riservato al deposito dei carrelli per la spesa, zona rigorosamente e ovviamente off limits alle auto.

La sfrontatezza del gesto, quasi una provocazione bella e buona, non è certo passata inosservata e i dipendenti del grande magazzino hanno pensato di punire quell’automobilista anarchico in maniera piuttosto elegante.

Niente di violento, quindi: non hanno rigato la carrozzeria, non hanno lasciato scritte ingiuriose sui vetri, non hanno chiamato la vigilanza o la polizia.

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No, la loro reazione ha tenuto conto del posto in cui quell’automobilista assai incosciente e menefreghista aveva deciso di lasciare la sua macchina: il deposito dei carrelli.

La scelta della “pena” da infliggere è stata pressoché automatica: i dipendenti hanno infatti radunato tutti i carrelli su cui hanno potuto mettere le mani e li hanno ordinatamente piazzati intorno alla macchina, così da bloccarla da tutte le parti. Pensate la fatica che avrà dovuto fare il malcapitato quando è tornato a recuperare la vettura…

E immaginate anche la sua faccia. Perché una cosa è sicura: la prossima volta che quel signore (quasi certamente un uomo, le donne di solito non fanno queste stupidaggini un po’ machiste) andrà a far compere al supermercato, ci penserà due volte prima di parcheggiare la macchina nel primo spazio disponibile.

Il rispetto degli altri è la regola numero uno. Se proprio non sei capace di osservare un minimo galateo automobilistico, perché non prendi l’autobus?

Tra l’altro la punizione per l’automobilista indisciplinato è stata doppia: non solo essere bloccato dai carrelli, ma anche venire additato alla pubblica gogna attraverso i social.

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E già, perché la notizia l’abbiamo appresa grazie a un post su Facebook di un tale Arnold Angelini, che ha commentato così, tra l’altro: “Un applauso ai dipendenti che gli hanno bloccato l’auto”.


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