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Nuovo test per diagnosticare l’Alzheimer con un esame del sangue

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Un test del sangue per sapere se c’è pericolo di prendere l’Alzheimer. Lo hanno messo a punto dei ricercatori della Washington University di Saint Louis. Il nuovo strumento diagnostico è in grado di individuare nel sangue la proteina beta-amiloide, che si ritiene sia un marcatore della malattia.

Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Neurology, questo nuovo test dovrebbe essere in grado di offrire una diagnosi chiara anche decenni prima del manifestarsi di questa grave malattia degenerativa del sistema nervoso.

Il test impiega la spettroscopia di massa per misurare nel sangue la presenza della proteina incriminata, quella che si suppone sia la causa delle tipiche placche che caratterizzano questa malattia.

Nuovo test per diagnosticare l’Alzheimer con un esame del sangue

Lo studio ricordato sopra ha riguardato 158 persone tutte sopra i 50 anni di età e normali dal punto di vista delle capacità cognitive. Cercando la presenza nel sangue della beta-amiloide, i ricercatori sono stati in grado di verificarla molti anni prima che le placche cominciassero a fare la loro comparsa nella PET (tomografia a emissione di positroni), che per l’Alzheimer è lo strumento diagnostico principale.

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Combinando i dati forniti dal test con l’età e la predisposizione genetica, i ricercatori di Saint Louis contano di aver individuato uno strumento predittivo piuttosto attendibile e comunque superiore rispetto a quelli finora esistenti.

Non tutti condividono le certezze di questo gruppo di ricerca, anche perché l’assunto su cui si fonda il nuovo test è che ci sia una relazione univoca tra la presenza della proteina beta-amiloide e lo sviluppo della malattia, il che è tutto da provare.

Secondo i detrattori, infatti, basterebbe citare il fatto che finora le terapie che hanno puntato a curare l’Alzheimer eliminando le placche amiloidi non hanno dato i risultati sperati. E tra l’altro s’è visto che possono avere le placche anche persone perfettamente sane.

Forse siamo soltanto di fronte a un piccolo passo avanti nella ricerca e solo il tempo dirà quanto sia davvero importante.

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