Chi ha un profilo su Facebook o Instagram ha l’abitudine di rendere pubblica la propria vita “privata”, soprattutto quando si tratta delle relazioni sentimentali.

Anche voi avete un amico o un’amica che pubblica ripetutamente foto di coppia? Dietro quei baci e quei sorrisi si cela quasi sempre un problema di relazionale di fondo.

Le coppie felici di Facebook

Baci, abbracci, sorrisi e risate accompagnate da filtri degni di un fotografo professionale. Praticamente una favola. Quanto è credibile, secondo voi, la felicità dietro quelle immagini?

Molteplici ricerche che hanno interessato in ambito sociologico e psicologico il fenomeno dei social network mettono di fronte ad una realtà ben diversa da quella patinata.

Chi tende a pubblicare regolarmente foto di coppia, infatti, cerca il consenso nei commenti e nei “mi piace” dei propri contatti con lo scopo inconscio di sentirsi bene in una relazione insoddisfacente.

Il narcisismo sui social network

Oltre al fattore del consenso di coppia, un altro aspetto non meno importante riguarda l’indole narcisistica dei singoli componenti della coppia.

Il desiderio di pubblicare continuamente immagini di sé, seppur in compagnia della dolce metà, rivelerebbe – come appena accennato – un carattere della personalità che entra in conflitto con il sentimento incondizionato nei confronti del proprio partner.

Cosa avviene quando “non piace”?

Immaginiamo di pubblicare foto di coppia e di non ricevere nessun “mi piace”, nessun commento, alcun tipo di reazione per il resto della propria vita. Cosa accadrebbe nella nostra mente? Ci sentiremmo ugualmente appagati dalla nostra relazione?

Per testare la stabilità e la forza di una relazione sentimentale bisognerebbe scollegarla letteralmente dai social network e da questo sistema di valutazione che tanto ci fa sentire apprezzati.

Una coppia alimentata con i “like” è in realtà una coppia molto debole, con alte probabilità di sgretolarsi in mancanza di quello che appare come un successo pubblico.

Eppure si tratta di realtà così comuni da ritrovarci, oggi, in una società sorretta quasi interamente dai “mi piace”!