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La kalanchoe: una poderosa e magica pianta curativa

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Nel settore della medicina alternativa viene utilizzata una pianta che non smette mai di stupire: la Kalanchoe. Nota anche come “calancola”, questa pianta ha molte proprietà che le permettono di alleviare i sintomi di molti malesseri e malattie.

Ha origine tropicale e subtropicale e cresce in cespugli situati ad alta quota. Naturalmente si trova zone specifiche e in nessun altro posto, tuttavia la sua facile coltivazione ha consentito di diffonderla in diverse aree.

La sua altezza può andare dai 40 centimetri fino ad 1 metro ed è caratterizzata da piccoli fiorellini che nascono sui lati di lunghe foglie verdi.

Quali sono le proprietà della Kalanchoe?

La pianta è ricca di falvonoidi, acetati e fenoli con proprietà antiemorragiche, antinfiammatorie, epatoprotettive, diuretiche, antisettiche, antidiabetiche, antistaminiche per citarne solo alcune.

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Tra i sintomi che possono beneficiare delle sue proprietà vi sono quelli dovuti a:

Ascessi
Ipertensione
Coliche renale
Diarrea
Infiammazioni
Cattiva digestione
Reumatismi
Mal di testa
Dolore addominale
Tosse
Punture di insetti
Febbre
Ritenzione di liquidi

La Kalanchoe agisce anche come sedativo e analgesico, funzione molto utile per calmare i dolori dovuti ad ulcere. Le sostanze contenute nella pianta sono in grado di agire sulle ferite.

In ambito di malattie psicologiche come ansia, schizofrenia, attacchi di panico e fobie, aiuta a ritrovare la calma.

Oltre ai flavonoidi, la Kalanchoe produce anche bufadienolidi. Queste sostanze sono sotto osservazione scientifica per i loro sospetti benefici anche nella cura del cancro. Al momento, tuttavia, non vi sono tuttavia pubblicazioni scientifiche ad avvalorare questa tesi, per la quale sarà necessario attendere la conclusione degli studi.

Come si usa la Kalanchoe?

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Per beneficiare delle sue proprietà è possibile utilizzare le sue foglie, a seconda dei sintomi da curare.

Per uso esterno, si effettuano impacchi schiacciandole e applicandole alla zona interessata (ad esempio una lieve ferita, un piccola ustione e così via). In caso di uso interno, è possibile mangiare le foglie crude (che hanno un sapore amaro, poco gradevole) oppure preparare infusi per migliorarne il sapore.


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