Ci sono tra noi pochi fortunati, ma fortunati per davvero, che nell’amore della loro vita col tempo riescono a scoprire anche il loro migliore amico.

Se questo accade, se cioè la persona con la quale abbiamo deciso di passare la nostra vecchiaia è anche la nostra migliore amica, non è affatto esagerato parlare di miracolo.

Sono unioni, queste, in cui la totale complicità degli amanti si mischia con la spensierata e talvolta sfrontata giocosità degli amici.

Si tratta di un vero e proprio “stato di grazia” che a pochissimi è dato di sperimentare in questa vita, una condizione esistenziale fortunata ed eccezionale, che come tutte le cose belle è difficilissimo conquistare e facilissimo perdere.

Se l’amore della nostra vita è anche il nostro migliore amico, si crea una relazione fatta di straordinaria intesa e complicità. Si tratta di un rapporto fatto di gioco di squadra, fiducia, di un’intesa che molto spesso va al di là delle parole.

Nelle rarissime occasioni in cui ciò accade, nella coppia non ci sono zone d’ombra, cose non dette, momenti di noia o di sfiducia.

Questo perché tra le due persone la comprensione è totale: se ognuno è per così dire l’immagine speculare dell’altro, non possono esserci segreti, aree opache, storie non raccontate.

Se la coppia è fatta di amanti/amici, i due vivono una situazione di totale sicurezza e protezione. È un legame che trascende l’attrazione fisica e arriva al livello di quelle che Goethe chiamava “affinità elettive”. Nell’attrazione fisica c’è una componente di bisogno, di necessità quasi, che oscura la libertà di scelta, mentre nell’amicizia è proprio la libertà la componete più qualificante, quella che definisce la relazione propriamente come “amicizia”.

Se la vita vi ha fatto un regalo così straordinario, prezioso, irripetibile, tenetevelo stretto. Sprecarlo sarebbe il delitto più grande che potreste mai commettere.