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Cresce dappertutto ed è una pianta ricchissima di proprietà terapeutiche. Ecco come usarla

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Avete presente il cosiddetto “soffione”, il fiore protagonista di numerose narrazioni tradizionali? Per farla breve, si dice che soffiandoci sopra e liberando nell’aria i suoi pistilli dovrebbe avverarsi un nostro desiderio. Questa leggenda trova le sue origini in tempi antichi, ma oggi parleremo di aspetti ben più concreti.

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Il soffione è noto anche come dente di leone (il suo vero nome è tarassaco comune) e si tratta di una pianta largamente presente sul territorio italiano. Oggi utilizzato per “avverare desideri”, il dente di leone aveva in passato un compito meno nobile ma più pragmatico, veniva infatti sfruttato per le sue proprietà benefiche.

Pochi sanno che il suo uso può verificarsi anche in ambito culinario nella preparazione dei cibi, ai quali va ad aggiungere – oltre all’aroma – un concentrato di vitamine e altre sostanzi molto importanti per il nostro organismo. Per dare un’idea più precisa, tale piante contiene il doppio delle vitamine contenute in spinaci e pomodori.

A cosa serve il tarassaco comune?

Il dente di leone può essere usato dalle persone che hanno difficoltà ad urinare (diuretico) o da coloro che soffrono di carenze, dato che stimola la produzione di bile, a sua volta responsabile dell’assorbimento dei nutrienti. Tra i tanti benefici sappiamo inoltre che depura il fegato, combatte le allergie e riduce il colesterolo.

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Altra categoria particolarmente adatta al consumo di tarassaco è quella delle donne che si trovano nella fase di post-menopausa oppure in gravidanza. Fiori, foglie e radici sono infatti una ricca fonte di beta-carotene, minerali e vitamine.

Ma non finisce qui, perché questa pianta stimola anche il metabolismo e la purificazione del sangue. Come usarlo allora? Molto semplice: preparando un infuso con le sue foglie.

La procedura è la stessa della preparazione del classico tè in bustina, ma in questo caso useremo foglie essiccate di dente di leone. Lasciamo in infusione per circa venti minuti, filtriamo e consumiamolo con un po’ di miele.


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