Il salvataggio di Julen, il bambino di due anni caduto in un pozzo a oltre 100 metri di profondità a Totalán (Málaga) nove giorni fa, continua a un ritmo lento a causa di difficoltà tecniche. Una deviazione nella perforazione tunnel verticale impedisce i tubi di entrare nel ‘incamiciata’. Aggrapparsi alla speranza ora è davvero dura. Sono passati 9 giorni e ancora non è iniziata la fase finale per trovare il piccolo Julen, il bambino di soli 2 anni caduto nel pozzo domenica scorsa a Malaga, in Spagna. Le ultime notizie sono molto deludenti: il tunnel parallelo, che ieri era stato dichiarato “terminato”, in verità non lo è… Ma a che punti sono i lavori?

Il piccolo Julen è ancora intrappolato nel pozzo

Su richiesta dei minatori, sarà necessario effettuare un riempimento di terra in anticipo per garantire la discesa di questi specialisti, che richiederà altre due o tre ore.

I soccorritori, infatti, hanno dovuto allargare il tubo stamani perché i tubi di metallo necessari al rivestimento della galleria “erano troppo grandi” rispetto alla galleria stessa. I tecnici parlano di “un errore di calcolo”. Nuovi ritardi, dunque, e all’ora di pranzo i soccorritori sono ancora al lavoro sul tunnel verticale.

Conclusi i lavori alla galleria, i minatori dovrebbero entrare dentro per scavare il collegamento con il pozzo di Julen. “Questa operazione dovrebbero durare non meno di 24 ore”, prevedono i soccorritori. E quindi il salvataggio di Julen potrebbe ritardare a domani mercoledì, salvo altre complicazioni nei lavori e nel terreno. Il problema più grande che possono affrontare è la durezza della terra, che potrebbe ritardare il loro lavoro e costringerli a utilizzare alcuni esplosivi che consentono loro di rimuovere la terra  E non solo. I soccorritori non sono del tutto sicuri che  il bambino si trovi in quel punto. Se non dovessero trovarlo, sarebbero obbligati a scavare ancora…