Redazione Contatti Impostazioni Privacy

Alcuni bagnini “confiscano” i cellulari dei genitori presenti sulla spiaggia, in modo che controllino meglio i loro figli

Pubblicità

Magari è solo una provocazione, ma siccome la notizia arriva dalla Svezia, Paese serio e poco incline alle indulgenze mediterranee, abbiamo i nostri dubbi.

Succede che su una spiaggia presidiata dalla Södra Älvsborg Rescue Association, in Svezia, i bagnini addetti alla sicurezza dei bagnanti hanno deciso di prendere provvedimenti drastici per porre rimedio a un problema potenzialmente molto serio, e cioè la disattenzione dei genitori provocata dalla loro totale immersione nel telefonino.

Insomma, il problema è che troppo spesso sulle spiagge di tutto il mondo i bambini rimangono pericolosamente incustoditi a causa del fatto che i loro genitori, ovvero proprio le persone che per prime dovrebbero controllarli, si smarriscono invece nella contemplazione degli schermi dei loro smartphone, persi nell’ultima chat di Facebook o di Whatsapp o in una qualche ricerca su Google.

Beh, i due nerboruti guardaspiagge svedesi, ritratti in un filmato che ha presto fatto il giro della rete, non ci hanno pensato molto su e hanno deciso che era loro dovere intervenire.

Ne ha parlato perfino Aftonbladet, che è uno dei maggiori quotidiani del Paese scandinavo.

Pubblicità

Nel filmato si vedono i due che “puntano” i genitori con figli al seguito e strappano loro di mano i telefonini per costringerli a controllare i figli, invece di perdersi nella realtà più o meno virtuale delle reti social.

Una provocazione, si diceva, e molto probabilmente è così, anche perché pure nel codice penale svedese deve esserci per forza una norma che punisce la violenza privata.

Ma se provocazione è, non potrebbe avere scopo più educativo. Non è solo un problema di sicurezza, infatti, ma anche di potenziali effetti a lungo termine che il disinteresse dei genitori può avere sullo sviluppo emotivo dei bambini.

Quando ci sono di mezzo i bambini, si può anche perdonare una certa durezza diciamo così “pedagogica”.

Pubblicità

Potrebbe interessarti anche...