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Chiunque può avere un ictus. Ma questo uomo da Kiel ha appena fatto un miracolo…

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In passato si associava il problema dell’ictus all’età, o meglio alla vecchiaia. Purtroppo non è sempre così, e il numero di giovani vittime di quello che potremmo definire un infarto cerebrale cresce di anno in anno. La medicina indica come fattori di rischio – spesso sottovalutati – le seguenti condizioni: fumo, ipertensione, diabete, mancanza di attività fisica, dieta non sana. Nei paesi europei l’ictus è la terza causa di morte, nonché la prima causa di disabilità insorta negli adulti. Si stima che 16,9 milioni di persone in tutto il mondo ha subito tale attacco, in molti casi fatale.

Come se non fosse abbastanza, negli ultimi venti anni si è rilevato un incremento di questa malattia del 68%, tuttavia le morti sono calate del 26%. Gran parte dei casi di ictus sono causati da un disturbo circolatorio e dalla comparsa di un coagulo di sangue ad ostruire le arterie cerebrali. Tale coagulo purtroppo non è sempre risolvibile con il trattamento standard a cui si viene sottoposti in questi casi.

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Il Prof. Dr. Olav Jansen, direttore dell’Istituto di Neuroradiologia presso l’Ospedale Universitario Schleswig-Holstein a Kiel, è da lungo tempo impegnato nello studio di questa malattia ed è giunto alla formulazione di quello che ha battezzato Stent Retriever.

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Il Stent Retriever è un tubo molto sottile di 1,5 metri di lunghezza, alla cui estremità vi è una sottile rete di fili che possono essere spinti verso l’esterno del tubo. Lo scopo di questa rete è, come si può immaginare, quello di insinuarsi agilmente all’interno del coagulo, che dunque potrà essere rimosso.

L’impiego di questo innovativo strumento chirurgico ha avuto inizio da circa un anno in tutto il mondo, con risultati sorprendenti: il successo dell’operazione si aggira tra il 90% e il 95% – una percentuale altissima tuttavia non sufficiente per il Prof. Jansen, che continua le sue ricerche per migliorare ulteriormente il risultato.


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