Redazione Contatti Impostazioni Privacy

Autista Bus in fiamme: “Le mie figlie sono morte in mare e voi dovete bruciare”

Pubblicità

Le mie figlie sono morte in mare e voi dovete bruciare“. Sono state queste le parole dell’autista che ha dato fuoco l’autobus pieno di bambini, nei pressi di San Donato Milanese, la scorsa settimana. Lo ha dato fuoco dopo aver preso i bambini in ostaggio e legati in modo da non poter scappare.

E’ stato uno studente, kevin, della Scuola Media Valiati di Crema che si trovava quella mattina sul bus della società Autoguidovie sulla Paullese, alla periferia di Milano a riferire quello che l’uomo ha detto sul bus: “Ha detto che sono morte nel mare e che noi dovevamo passare la stessa cosa bruciando nell’autobus”. L’autista, il 47enne Ousseynou Sy, è cittadino italiano dal 2004 ma di origini senegalesi.

E’ da 15 anni dipendente della Autoguidovie. L’uomo si è recato a prendere la scolaresca per un’attività extra scolastica. Era una giornata come le altre, che tuttavia poteva diventare una delle più tragiche della storia d’Italia recente. L’autista, invece di riaccompagnarli, ha dirottato il bus dirigendosi verso l’aeroporto di Linate con l’intenzione di compiere una strage.

Autista Bus in fiamme: “Le mie figlie sono morte in mare e voi dovete bruciare”

Ai Carabinieri che lo hanno arrestato ha detto di averlo fatto per vendicare i naufragi morti nel Mediterraneo. Invece, parlando con i ragazzini è venuto fuori che la questione era più personale, avendo riferito di aver perso tre figlie in mare. Rimane tutto da verificare.

Pubblicità

La ditta che svolge l’attività di trasporto pubblico non ha saputo rispondere sulle ragioni per cui un mezzo pubblico sia stato affidato ad un pregiudicato.

Quelli davanti al pullman sono stati ammanettati. A un mio amico per sbaglio ha tagliato la pelle” è stato il racconto di Kevin.

I ragazzi hanno spiegato tutto alle autorità gli eventi di quella mattina. I ragazzi sarebbero stati legati da un’insegnante su ordine dell’autista. L’insegnante ha tuttavia cercato di non stringere troppo i polsi di alcuni di loro, con fascette di plastica, in modo che potessero slegarsi facilmente. Anche gli insegnanti “sono stati legati sia alle mani sia alle gambe e non hanno fatto tantissimo” ha detto Kevin. A dare l’allarme sono stati due suoi compagni di scuola, senza farsi scoprire.

Il bus è stato così intercettato dai Carabinieri sulla Paullese. L’autista ha speronato una gazzella ma ha poi fermato il mezzo. Prima di scendere ha dato fuoco il mezzo con un accendino a del liquido infiammabile a bordo del bus, ma i carabinieri fortunatamente sono riusciti a trarre in salvo tutti gli studenti e le persone a bordo rompendo i finestrini. Il ragazzino ha riferito che l’autista del bus “aveva il coltello e la pistola”.

“Ho avuto paura di morire”, ha detto Kevin, che ha poi riferito che il 47enne “non ha detto perché voleva andare all’aeroporto”. Il procuratore di Milano Francesco Greco ha reso noto che è stato aperto un “fascicolo per strage e sequestro di persona, con l’aggravante del terrorismo“. L’autista dovrà rispondere anche di incendio e resistenza. Intanto il Ministro dell’Interno Matteo Salvini annuncia che domani invierà “una circolare a tutti i sindaci: chi lavora con il pubblico, specie con i più piccoli, porti la fedina penale. Serve il certificato penale obbligatorio”.

Pubblicità

Potrebbe interessarti anche...