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Calligrafia: Ricompare tra le materie scolastiche

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Quelli tra noi che ancora si ricordano di aver imparato a “fare le aste” da piccoli ormai cominciano a essere anzianotti, ma probabilmente non saranno l’ultima generazione ad avere cari dei ricordi così.

E sì, perché dopo un periodo di oblio in cui pareva che imparare a scrivere con matita, gomma e temperino non fosse abbastanza “cool”, in quest’epoca di smartphone, tablet e pc, pare che i pedagoghi ci stiano ripensando e che intendano quindi reintrodurre la calligrafia tra le materie scolastiche delle elementari.

Va detto che l’iniziativa – americana – pare abbia fatto storcere il naso a più di un genitore, timoroso che la mossa equivalga a mettere indietro le lancette dell’orologio: insomma, una sorta di nostalgia passatista.

Solo che s’è visto che per un corretto sviluppo psicomotorio dei bambini imparare a scrivere a mano sul quadernetto a righe è un ottimo esercizio per lo sviluppo della coordinazione occhio-mano. Con quell’esercizio all’apparenza banale si costruiscono delle sinapsi che poi saranno utili più avanti anche per altri compiti.

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I ricercatori hanno trovato infatti che il sistema nervoso in formazione dei bambini risulta più stimolato dall’uso della penna che da quello della tastiera. Inoltre scrivere con la penna (o la matita) risulta indispensabile per stabilire qual è la mano dominante.

Fissare uno schermo per molte ore al giorno tra l’altro può anche rovinare gli occhi, quindi il vantaggio delle aste e del dettato è duplice, cognitivo e di salute.

C’è poi da considerare che quando si è appresa l’arte della scrittura a mano ciò da modo di prendere appunti su un foglio, il che consente di fissare meglio nella mente le informazioni scritte sulla pagina.

E non va trascurato, infine, che tenere una penna in mano può anche stimolare abilità artistiche che viceversa con la tastiera del pc potrebbero rimanere sconosciute e atrofizzarsi.


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