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Ecco finalmente svelato il mistero…

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“…tanta profusione di energie ebbe come risultato una ulteriore perdita di peso, e un allarmante ritmo di disidratazione…”. Linda spiega con queste parole nel suo libro Dragon, ciò che accadde nel periodo delle riprese de I tre dell’Operazione Drago. Tra le conseguenze della grave disidratazione, c’è l’edema cerebrale.bruceleedeath

L’autopsia (Bruce Lee il re del kung fu, di Alex Ben Block 1976), evidenziò oltre il sintomo chiave del malore che portò alla morte di Bruce Lee (“…il cervello era gonfio come una spugna…” segno inequivocabile di un veloce accumulo di liquidi), una possibile disfunzione ai reni, oltre la presenza a livello polmonare di una piccola quantità di fluido e sangue riversato negli alveoli (che secondo alcuni maestri di Arti Marziali, e come riportato dall’autore Alex Ben Block nel libro sopra citato, poteva essere stata dovuta ad un particolare colpo di Kung-Fu della tecnica Dim Muk). Alcuni giorni dopo il funerale la causa della morte di Lee restava un mistero, tanto che i fan ebbero l’impressione che si stesse nascondendo qualcosa o che le autorità non sapessero cosa fosse realmente accaduto. Il mannitolo iniettato per via endovenosa a Bruce Lee aveva la funzione di far riassorbire velocemente il liquido in eccesso che aveva causato il collasso del giovane.

Ripercorrendo gli ultimi istanti di vita di Bruce Lee, il 10 maggio 1973, negli studi della Golden Harvest, durante le prove di doppiaggio de I tre dell’Operazione Drago, Bruce Lee fu colto da un forte attacco di vomito, febbre alta e convulsioni. Fu subito trasportato all’ospedale, dove da alcune analisi i medici riscontrarono la presenza di un edema cerebrale. Gli fu così somministrato del mannitolo, un medicinale che ha lo scopo di ridurre il gonfiore al cervello, che gli salvò la vita.

Nonostante ciò, lo stesso male, gli tolse la vita tre mesi dopo. Lee si trovava a Hong Kong a casa di Betty Ting Pei per un appuntamento col produttore Raymond Chow, per parlare di un film in produzione, Game of Death. Lee aveva una forte emicrania e per alleviare il dolore prese una pastiglia di Equagesic, datagli da Betty, un medicinale contenente sia aspirina che meprobamato. Bruce Lee si addormentò senza più risvegliarsi. Secondo le dichiarazioni di Betty in tribunale, l’unica testimone presente era lei. Bruce fu portato con molto ritardo al Queen Elizabeth Hospital dove fu dichiarato “dead on arrival”, ossia arrivato morto. Betty in quel frangente aveva perso del tempo prezioso chiamando prima il proprio medico generico e poi il produttore Raymond Chow, nel tentativo invano di risvegliare Lee.

Nel verbale seguito all’inchiesta si parlò di “una probabile” reazione allergica a diverse sostanze contenute in un’aspirina. Il cervello di Lee pesava del 13% in più rispetto ad un cervello normale. Le uniche due sostanze trovate nelle analisi del sangue durante l’autopsia, furono i due componenti dell’Equagesic, e piccole tracce di cannabis che Bruce aveva masticato.

Il 15 ottobre 2005, Chow affermò che Lee era morto per un’ipersensibilità al miorilassante presente nell’Equagesic, il meprobamato, un ingrediente presente negli antidolorifici. Secondo molti, ci fu un insabbiamento, visto che all’epoca la polizia di Hong Kong – il corpo più corrotto dopo quello di Los Angeles-, erano molto criticate per infiltrazioni mafiose da parte dei sindacati del crimine “Hung” (Triadi, in Occidente), ai quali erano affiliati produttori e registi con cui Lee era entrato in contrasto. Molti fan di Hong Kong accusarono Betty Ting Pei, al punto che ella non potè partecipare al funerale, in quanto era nota per accompagnarsi spesso a boss delle Triadi nei locali notturni.

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Peter Wu, il neurochirurgo che salvò la vita di Lee nel primo attacco, incolpò la sua morte a una reazione alla cannabis o all’Equagesic. Comunque, successiavamente Wu ritrattò quanto detto, affermando:

« Il Professor Teare era uno scienziato forense raccomandato da Scotland Yard; era stato interpellato come esperto sulla cannabis e non possiamo contraddire la sua testimonianza. Il dosaggio della cannabis non è preciso né prevedibile, ma non ho mai sentito di qualcuno che sia morto solo per averla assunta. »
(Bruce Thomas, p. 286)

Bruce Lee giace nel lotto 276 del Lake View Cemetery accanto al figlio Brandon Lee. A portare la bara nella cerimonia tenutasi a Seattle furono: Steve McQueen, James Coburn, Chuck Norris, Dan Inosanto, Taky Kimura, Peter Chin, e il fratello Robert.


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