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Permettere a un bambino di trattare male i propri genitori o i nonni il risultato sarà che da adulto non rispetterà mai nessuno

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Viviamo in un mondo in cui la semplice e basilare buona educazione è merce sempre più rara. Soprattutto i giovani, i bambini e gli adolescenti, sembrano ormai incapaci di pronunciare paroline semplici semplici come “grazie”, “per favore”, “permesso”, “scusi”.

Molti di loro si comportano come elefanti in una cristalleria. Tutto gli è dovuto e gli altri, specie gli “anziani” (i genitori e chiunque dai venticinque anni in su, pare), devono farsi da parte e accettare qualunque sgarbo e scortesia. Sull’autobus, in metropolitana, al cinema…

È chiaro che tutto questo nasce dall’educazione – o meglio dalla mancanza di educazione – che si riceve o non si riceve in casa.

Se si considera che ormai i primi ad essere cafoni e maleducati sono proprio i genitori, dai figli non ci si può aspettare molto di più.

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Eppure uno dei compiti di qualunque genitore responsabile dovrebbe essere quello di insegnare ai figli come gestire le proprie emozioni e quindi anche le relazioni col prossimo.

Questo perché lasciati a se stessi, quando cadono preda della rabbia o di altre emozioni violente, i bambini e i ragazzi in genere hanno difficoltà a controllarsi, dato che il loro sistema nervoso è ancora in fase di assestamento.

È quindi assolutamente necessario che l’autocontrollo venga loro insegnato, che attraverso l’educazione quotidiana ricevuta in casa il basilare rispetto per gli altri diventi una seconda natura.

Certo, non è facile, ma chi ha detto che fare il genitore sia mai stato facile?

L’unica consolazione, molto relativa, è che di sicuro non siamo davanti a un problema nuovo (“nihil sub sole novi”, ecc.).

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Lo dimostrano queste parole pronunciate all’incirca 2mila e 400 anni fa: “La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, si burla dell’autorità e non ha alcun rispetto degli anziani. I bambini di oggi sono dei tiranni. Non si alzano quando un vecchio entra in una stanza, rispondono male ai genitori.”

Certo, Socrate era un enorme rompiballe (scusate il francese) e lui stesso “si burlava” dell’autorità, tant’è che poi lo processarono, ma su questo probabilmente ci aveva visto giusto.


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