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Il matrimonio “tradizionale” sarebbe un vero shock per i nostri antenati e non per la ragione che tu stai pensando!

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Il matrimonio evoca l’immagine di una giovane coppia innamorata, fianco a fianco di fronte alla famiglia in festa, mentre sogna un futuro felice e sereno con tanti bambini ad allietare le giornate.

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Dal punto di vista biblico, il matrimonio viene definito come “una relazione imposta da Dio per tutta la vita, tra un uomo ed una donna”. Peccato che quello noto come “matrimonio tradizionale” un tempo non era tutto rose e fiori.

Ecco alcune caratteristiche del cosiddetto matrimonio tradizionale.

Le persone non si sposavano per amore

Nel matrimonio tradizionale, oggi cavallo di battaglia di molti conservatori, l’amore era considerato come una nozione infantile che non aveva speranza di trovare spazio nell’unione. All’epoca, i conservatori ritenevano che sposarsi per amore avrebbe distrutto l’istituzione del matrimonio.

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Non si era così felici di sposarsi

Oggi è per molti un obiettivo da raggiungere, e in un certo senso lo era anche in passato. La differenza sta nella predisposizione a contrarre matrimonio. Mentre nel presente si tratta di una scelta volontaria (o almeno lo è quasi sempre), in passato non vi era alcuna possibilità di scegliere, al contrario si era costretti.

Non ci si sposava per avere figli

Le ragioni dietro al matrimonio potevano essere molteplici. Ad esempio, alcuni si sposavano per non restare soli, altri perché avevano bisogno di una capra o di un altro animale ma non potevano permetterselo altrimenti, altri ancora per ottenere più potere sociale grazie all’unione con un determinato nome.

Le donne non avevano diritto alla propria opinione

Il ritratto tipico di una famiglia può essere oggi quello di una donna ed un uomo che discutono per giungere ad una decisione congiunta. Nel matrimonio tradizionale, il quadro era tutt’altro. È infatti appurato che in passato – come affermava anche il giurista William Blackstone – “l’esistenza della donna viene sospesa nel momento in cui contrae matrimonio”.

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Le donne non avevano diritti

Nel matrimonio tradizionale non solo le donne non avevano diritto di parola nelle decisioni familiari, per di più non godevano di alcun diritto nell’ambito matrimoniale rispetto all’uomo. Importanti progressi si sono avuti in epoche molto più vicine di quanto si pensi, a partire dagli anni ’70.

La fedeltà non era prevista

Nella Bibbia la poligamia viene considerata un diritto del maschio, il quale poteva avere diverse moglie e amanti. Ad esempio, Abramo aveva due moglie e un’amante, Mosè due, il Re Salomone un migliaio (ma 300 erano “semplici” amanti)! La visione dell’uomo fedele che si prende cura della donna è in realtà recente, poco “tradizionale”.

Matrimonio precoce

Come già menzionato, le persone non si sposavano per amore ma per soddisfare interessi – soprattutto di natura economica. Nel 500 a.C., l’imperatore Giustiniano introdusse la possibilità per i padri di dare in sposa la propria figli all’età di 7 anni, così che tali necessità ed interessi potessero già essere colmati per tutta la famiglia.

Le donne non avevano diritti, neanche sul proprio corpo

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Nel 1736 il giurista Sir Mathew Hale dichiarò che una moglie non poteva essere stuprata… ma non nel senso che tutti noi oggi coglieremmo. La violenza sessuale “non era possibile” semplicemente perché, contraendo matrimonio, la donna perdeva tutti i diritti sul suo corpo, dunque le violenze non potevano essere considerate, appunto, violenze.


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