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Cellule staminali: il via alla creazione di pelle artificiale per un pronto utilizzo sulle ustioni

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Un gruppo di scienziati dell’università spagnola di Granada è riuscito per la prima volta a costruire una pelle artificiale a partire da cellule staminali prelevate da cordone ombelicale.

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La grossa novità è che si tratta di una epidermide che può essere usata subito nella pratica clinica per il trattamento dei pazienti colpiti da grandi ustioni.

Per ottenerla i ricercatori hanno impiegato, oltre a questo nuovo tipo di epitelio artificiale, un biomateriale di fibrina e agarosio (l’agarosio è un polimero polisaccaride estratto dall’agar-agar, una sostanza gelatinosa a sua volta estratta di solito dalle alghe rosse Rhodophyta) che era stato progettato e realizzato direttamente per questo scopo.

La ricerca è stata compiuta nei laboratori dell’ospedale universitario Virgen de las Nieves.

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Il lavoro, pubblicato tra l’altro sulla rivista Stem cells translational medicine, dimostra la capacità delle cellule staminali mesenchimatiche della cosiddetta “gelatina di Wharton”, presenti nel cordone ombelicale e nel bulbo oculare, di differenziarsi in cellule epiteliali e costituire pelle e mucosa orale.

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La possibilità che le cellule di Wharton potessero convertirsi in cellule epiteliali era già stata suggerita da studi precedenti di questo gruppo “granaino”, tra l’altro premiati all’ultimo congresso mondiale di ingegneria tissutale tenutosi a Seul qualche mese fa.

I membri del team di ingegneria tissutale presso il dipartimento di istologia dell’Università di Granada

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Uno dei problemi che ci sono al momento nel trattamento dei grandi ustionati è che con gli attuali tipi di pelle artificiale di solito bisogna aspettare varie settimane prima di poterla fabbricare a partire dai resti di pelle sana del paziente.

Questa nuova pelle elaborata dal gruppo di ricerca andaluso trae origine invece da quattro nuove fonti cellulari: tessuto adiposo, midollo osseo, polpa dentale e cordone ombelicale.

Il successo dei ricercatori spagnoli è consistito nel riuscire a differenziare le cellule staminali presenti in questi tessuti in cellule epiteliali, il che consente di saltare il passaggio delle biopsie sul paziente ustionato con la conseguente necessità di aspettare settimane prima che la pelle artificiale sia pronta.


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