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Acido in faccia, il nuovo “gioco” del terrore: “Attaccati senza motivo da sconosciuti”

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Attacchi con acido in Inghilterra: Le Iene a Londra per lanciare l’allarme. 

Durante la scorsa puntata andata in onda de Le Iene, è stato mandato un servizio davvero folle che ultimamente si sta verificando nel Regno Unito.

Acido in faccia, il nuovo “gioco” del terrore: “Attaccati senza motivo da sconosciuti”

Negli ultimi anni a Londra sono aumentati di circa il 940% gli attacchi con l’acido in viso. Questi attacchi vengono commessi senza nessun motivo ma è solo un gioco per divertirsi. Nel servizio vengono mandati in onda immagini terrificanti di questi attacchi. Questo terribile gioco viene fatto ovunque, uno sconosciuto ti ferma in strada per chiedere informazioni, lancia l’acido e scappa via.

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Gli attacchi vengono effettuati anche in luoghi sicuri come nel supermercato o in metropolitana. Le immagini del servizio sono molto cruenti, ed è stato necessario aggiungere il bollino rosso, indicando che il servizio era solo per adulti. “Ho le cicatrici lungo tutta la faccia. I miei occhi si stavano sciogliendo, la mia faccia si stava sciogliendo, ma io riuscivo ancora a vedere.“, ha raccontato un sopravvissuto a questo stupidissimo gioco.

Una donna invece racconta: “questi attacchi non ti lasciano solo cicatrici sul corpo, ma anche cicatrici nella mente.” Nel servizio viene intervistato un uomo di 32 anni Andreas Christopheros, uomo d’affari di successo che ha subito un attacco con l’acido nel 2016 da parte di David Phillips. In questo caso l’aggressore pensava che Andreas avesse violentato una persona che conosceva. Ma fu scambiato per un altro. Ora Andreas paga le colpe di un’altra persona.

Acido in faccia, il nuovo “gioco” del terrore: “Attaccati senza motivo da sconosciuti”

Il dolore era inspiegabile. Niente è paragonabile. Ho capito subito che era acido. La mia maglietta si era sciolta.” ha spiegato Andreas a Pablo Trincia.
Il suo aggressore è stato condannato all’ergastolo dopo l’aggressione: “Mi ha chiesto scusa ma non ci può essere giustificazione per quello che ha fatto.” L’uomo ha spiegato che il momento più bello dopo essersi risvegliato dal coma, è stato quello di aver rivisto suo figlio in ospedale: “Si voltò verso di me, tese le braccia e gridò “papà, papà, sei tu”.

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Poi si lanciò tra le mie braccia e si aggrappò a me come una scimmietta, senza mai lasciarmi andare per 40 minuti.” L’uomo continua: “Hai a che fare con ciò che hai di fronte e vai avanti. Ho perso un anno della mia vita a 30 anni. È significativo, non ho intenzione di perdere altro tempo, il tempo è prezioso per me.

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